giovedì 9 agosto 2012

All'ospedale

Siamo appena tornati da un ricovero in ospedale dove Vivacefolletto ha subito una piccola operazione a un dito, la seconda nel giro di un mese e mezzo. Pensavo di essere preparata, dato che si trattava della seconda volta. Questa volta pero' il tutto e' durato "solo" venti minuti, l'anestesia quindi è stata molto breve. Infatti, se l'altra volta il suo effetto era durato anche nelle ore successive all'intervento, questa volta invece, al risveglio, il nostro piccolo era assolutamente presente, incattivito, spaventatissimo, disperato. Non è facile da madre, e da padre, assistere i figli in questi momenti. Non sei preoccupato tanto per la sofferenza fisica, quanto per quella psicologica. I bambini così piccoli, infatti, se è vero che fortunatamente tendono a dimenticare velocemente i momenti brutti, il dolore momentaneo, nel momento in cui si trovano ad affrontarlo, non hanno gli strumenti per fronteggiarlo. Ovviamente non capiscono che il male che provano in quel momento è funzionale ad un migliore stato di salute dopo. La reazione istintiva che innescano è duplice, di aggressivita' e allo stesso tempo di bisogno di protezione.
Non potevamo accompagnarlo in sala operatoria, per cui ci è entrato da solo in braccio alle infermiere. Da lì è cominciato un pianto disperato che si sentiva anche dall'interno dell'ascensore in cui siamo entrati per salire al piano superiore. "Mamma, mamma!" gridava, e a me mi si stringeva il cuore. E' difficile tenere i nervi saldi in quei momenti, cerchi di mettere in campo tutta la razionalità di cui sei dotata, cerchi di essere forte, eppure, eppure....ti senti in colpa. Perchè lui ha bisogno di te e tu non puoi stare con lui, pur sapendo benissimo che è un momento necessario, che non puoi fare di più.
Quando l'intervento è finito, siamo andati a prenderlo all'ingresso della sala operatoria, era molto spaventato, agitato, continuava a dire "bua, bua..." e cercava di togliersi le fasciature. Cercava consolazione da me ma allo stesso tempo allontanava tutti perchè aveva paura, anche di noi. E' difficile mantenere la calma, capire quanto veramente senta dolore, consolarlo e, infine, calmarlo. Ci siamo riusciti e un'oretta dopo era già tornato quasi normale, pur provato dal grande stress. Nonostante questo non ha più dormito fino alla sera, tante sono le sue riserve di energia!!

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