martedì 30 ottobre 2012

Congiuntivite

Dolcefolletto ha la congiuntivite e il dottore ci ha dato le gocce da mettergli negli occhi. Al termine della visita pediatrica ci è stato anche gentilmente dato un foglietto con le istruzioni su come somministrare la medicina! "Eh, sapete, non sarà un cosa facile.." ci dice l'infermiera. Il foglietto infatti riportava un disegno su come si consiglia di tenere fermo il bambino. In pratica bisognava immobilizzarlo completamente. Certo, si pensa, lui non starà mai fermo in effetti....E così mamma e papà giunsero alla conclusione che sarebbe stato un lavoretto da fare in due. "Impossibile che ci riesci da sola!" mi dice il mio caro maritino. E cosi, una volta a casa, cominciamo con la prima somministrazione del collirio. Le prima volte che si fanno cose di questo tipo sembra sempre di fare del male alla piccola creatura, ignara che invece si fa per il suo bene. Alla seconda volta, lui piangente dice "papà, papà!", come a dire "ma cosa mi fai?". Incredibile vedere come i bambini si fidano di noi pienamente, al punto che anche se gli si fa qualcosa di poco piacevole, loro un po' si arrabbiano, un po' ci rimangono male, ma poi cambiano subito umore e tornano a giocare e scherzare come prima. E' normale? Dipende dal modo di fare dei genitori? Dal suo carattere?
Al secondo giorno di somministrazioni, lui ha capito che è una cosa che non gli fa male, ma non lo vuole fare e così inizia un gioco alla rincorsa con tentativi suoi di farci distrarre dal nostro intento, del tipo "ohhh! guarda cosa c'è li! e guarda questo!" indicando qualsiasi cosa incontri sul suo percorso....Poi riusciamo a prenderlo, lo tratteniamo con la forza e mettiamo le goccine, piccolo pianto suo e poi di nuovo a giocare allegramente!
Credo che se si fa vivere i bambini in un contesto prevalente di sorrisi, giochi, accudimento attento e amorevole, anche i momenti in cui gli si fa fare cose poco piacevoli e in modo forzato, se brevi e sempre seguiti da apprezzamenti, da tanti "bravo!", questi - i momenti meno simpatici - verrano subito dimenticati dal bambino e superati senza molte difficoltà. Per molte mamme questa è una cosa ovvia, normale, soprattutto se hanno più figli. Al primo figlio, invece, bisogna farci un po' la mano.

La prossima volta, però, la cremina al posto delle gocce sarebbe meglio!

martedì 16 ottobre 2012

Piccole gelosie

Ieri notte sono riuscita per la prima volta a far addormentare il mio piccolo nel suo lettino... Dopo vari tentativi passando dal suo letto al nostro, al soggiorno per poi ritornare, per sua esplicita richiesta, al suo lettino! Gia' questo mi pare un  bel risultato. Nel bel mezzo della notte pero' lui si e' svegliato piangendo disperato e chiamando "mamma,mamma"! Siamo corsi io e mio marito a soccorrerlo, e abbiamo capito subito che si era svegliato e non sentendo vicino la sua mamma, si e' disperato. Io ero in coma profondo e non ne volevo saperne proprio di provare a consolarlo stando nel suo- scomodissimo per me- lettino e così l'ho preso in braccio e portato nel lettone. Lui sembrava molto felice di questo tanto che ci si e' buttato a capofitto e ha voluto tenermi abbracciata per riaddormentarsi. Tutto bellissimo, magari sbagliatissimo, ma con tante supercoccole, tranne che per un dettaglio non indifferente: la cara piccola creatura mentre abbracciava la sua mamma, sentiva accanto a se la presenza del suo paparino, e con fare molto deciso ha cominciato a dargli un paio di calcetti e a spingerlo quasi giu' dal letto. Evidentemente ha associato il fatto di essere stato relegato in letto separato per via della presenza e maggiore comodità del papà. Beh, in effetti non avrebbe tutti i torti. A dire la verita' io continuerei a dormire felicemente con accanto il mio piccolo se solo avessimo un lettone super spazioso!

N.b.: sulla questione del dormire con i genitori torno con un post dedicato. In Giappone la pensano molto diversamente da noi!

giovedì 11 ottobre 2012

Non sarà forse che.....?

Prima di avere un figlio, nel vedere il numero a mio avviso consistente di matrimoni che finivano quando i figli erano ancora piccoli, mi chiedevo il perchè, dato che appunto i bambini erano ancora molto piccoli.
Ora che mio figlio è entrato nella difficile fase dei 2 anni, e che io e mio marito ci ritroviamo spesso in mezzo alle difficoltà di gestione di questa creatura tanto piccola, ma tanto "ingombrante" (sì, lo so è forte, ma concedetemelo...) nella nostra vita, comincio a capire perchè molte coppie "scoppiano" proprio quando i figli sono in età molto tenera. Non voglio dilungarmi su questo tema, ognuno ha la sua storia, forse non si può nemmeno generalizzare, ma nella mia mente rimane forte il segno lasciato da un commento letto in qualche forum in cui una donna affermava che "forse, a volte, è più facile fare i genitori da separati ...". Beh, sembrerà anche una posizione di comodo, ma a pensarci bene, per molti, potrebbe essere una soluzione.
Il fatto è che una volta diventati genitori, l'uomo e la donna cessano di essere la coppia libera e spensierata che erano prima, per indossare i panni degli educatori, cosa che implica il dare, e quindi anche darsi, delle regole, condizione che spesso può generare frustrazione, nonché il munirsi di infinita pazienza e forza di volontà nell'affrontare le difficili fasi della crescita dei figli. E' davvero una prova grande, forse per alcuni troppo grande, se la si vuole fare davvero bene. In tutto questo il collante è l'amore reciproco e il senso di responsabilità. L'amore reciproco è qualcosa di un po' diverso dal sentimento che aveva portato a unire la coppia, secondo me. Se pur l'attrazione rimane e il bene che ci si vuole sia grande, ciò che entra in gioco è soprattutto la comprensione reciproca (che qualcuno potrebbe confondere con il semplice portare pazienza...) del ruolo importante cui si è chiamati, la capacità di capire che la gestione delle proprie emozioni è difficile in molte situazioni, per tutti. Ci vuole una forza di volontà e un amore grandi per superare tutto questo. Con l'arrivo dei figli molte cose si complicano e ora capisco perchè molte famiglie "scoppiano".

Il carattere....

E' incredibile come già da piccoli i bambini mostrino in modo così definito i loro tratti caratteriali. Nella quotidianità, utlimamente, mi ritrovo a fare i conti con questo aspetto dell'essere di mio figlio che non avevo messo in conto. No, devo dire la verità, proprio non mi sarei aspettata di dovermi armare di cotanta pazienza nel far fronte agli svariati problemucci della mia piccola creatura. Una si immagina che fatto il bambino, le cose che più richiedono impegno e organizzazione siano quelle di ordine pratico (lavarlo, nutrirlo, mettiamoci anche educarlo, vestirlo, gestire il suo tempo...). Difficilmente, almeno per me così è stato, una mette in conto di doversi occupare per una buona parte del tempo, della gestione delle sue "piccole" manie, tanto piccole ai nostri occhi, ma tanto grandi ai suoi, che possono essere causa di lunghissimi pianti disperati. Ad esempio, se riceve un pacchetto di caramelle, è capace di tenerselo chiuso tra le mani per una mezz'ora e contemplarlo nella sua "bellezza" e "interezza". Poi, quando lo decide lui, si presta a provare ad aprire il pacchetto e guai ad aiutarlo! Se non riesce sono guai, peggio se provo io o qualcun altro a farlo.Se invece, dopo vari tentativi di aprirlo da solo, vede che non riesce, chiede aiuto. Ma anche qui bisogna stare attenti! Se infatti si rompe la confezione nell'aprirla, è capace di disperarsi e fare scenate assurde. Credo sia un perfettino: a lui piace fare le cose bene, fare in modo che le cose non si rompano o si rovinino. Ma provarci a fargli capire che è assurdo! Soprattutto quando si tratta di cibo!! Insomma, è un lato del suo carattere che non mi sarei mai aspettata e che spesso mi mette in difficoltà.
Conoscete casi di bambini fatti così?