venerdì 8 febbraio 2013

Due anni e mezzo

Il mese scorso Dolcefolletto ha compiuto 30 mesi. Due anni e mezzo.
Vorrei fare un punto della sirtuazione:
-bambino vispo, molto curioso, dal carattere positivo e volitivo. Se vuole una cosa o vuole fare una cosa, non c'è verso di fargli cambiare idea, se non arrabbiandosi e impuntandosi. Inutili le spiegazioni, a questa età ancora non le capiscono. Il NO secco è molto frustrante per loro, ma a volte non ci sono alternative. Però dispiace, perchè vorresti che capissero. Sarebbe tutto più semplice.
Le mie amiche mamme che hanno i figli ormai grandi, mi dicono, goditi tuo figlio finchè è ancora piccolo, poi vedrai come cresce in fretta e...addio coccole. Sarà vero, anzi sicuramente è vero, ma sinceramente io non vedo l'ora in cui potrò parlarci normalmente, senza dover ricorrere a questo linguaggio fatto ancora di concetti base a misura di bimbo e espressività mimico-facciale.
Fortunatamente Dolcefolletto è molto curioso e intelligente. Sta imparando molte cose, adesso è tutto preso dall'alfabeto e i numeri. Ha imparato a leggere le lettere dell'alfabeto grazie ai filmati educativi che si trovano su Internet, cosi anche i numeri che sa leggere in tre lingue. Adesso sta imparando quelli da 11 a 20. Difficile ancora per lui.
-attaccamento alla mamma ancora piuttosto forte, ultimamente più che mai, probabilmente per uno spavento provato una settimana fa per una forte scossa di terremoto che ci ha fatto alzare in piena notte. Risultato, io non posso neanche andare in un'altra stanza che lui inizia a urlare come un matto: ieri, mentre ero in bagno, non vedendomi, sì è lanciato di corsa giù per le scale. Cosa tra l'altro pericolosissima. Non so nemmeno come abbia fatto! Poverino. E così bisogna armarsi di tanta pazienza, assecondarlo,rassicurarlo.....ma che fatica! Sempre per via di questo fatto, adesso per fare la nanna, non vuole solo me anche il papà. Assolutamente, e se prova ad allontanarsi sono pianti disperati.

Ci sono donne, almeno qui in Giapponne ce ne sono parecchie mi pare, che sembrano trovare la felicità nello stare sempre accanto alle loro creature. Tanto che ogni minimo distacco può essere un problema per loro. Per me non è così, io sono più indipendente e autonoma. Sono contenta di avere il mio piccolo vicino, ma allo stesso tempo non ho sempre la pazienza e le risorse giuste (pazienza, inventiva ma anche durezza nell'educazione) per riuscire a stare con lui sempre tutto il giorno. Sento il bisogno di staccare da lui, ultimamente sempre più spesso. E' normale questo? Mi devo preoccupare?

Considerazioni sui duenni e asili nido

Ciao a tutti!
E' tanto che non scrivo. Dolcefolletto si sta trasformando in Dolcediavoletto, e se non gli si da una regolata, io potrei uscirne matta. Se non ci fosse l'asilo che ogni tanto mi salva, mi fa respirare un po', non so come farei. Sto facendo anche molta fatica a digitare le lettere sulla tastiera perchè lui, sì sempre lui ci ha rovesciato  sopra un succo di frutta e ora i tasti sono tutti appiccicosi e induriti.
Mi sono convinta che un bambino a due anni è più che pronto per andare all'asilo, tipo materna, tutti i giorni e per almeno 6 ore. Trovo che il fatto che l'età di ingresso fissata a 3 anni, sia ormai una cosa superata. I bambini si divertono con gli altri bambini, imparano molte cose nuove e non stanno sempre attaccati alla mamma. E penso che, per poter dare questo ai bambini e allo stesso tempo permettere alle madri di lavorare, dover ricorrere nella maggior parte dei casi ai servizi privati, molto costosi, non sia una cosa giusta. E' discriminante su due fronti: primo,economico (!), secondo, nei riguardi delle madri, che si trovano bloccate per parecchio tempo, rischiando di perdersi - è cosi, per chi ha cambiato completamente vita in concomitanza con la nascita di un figlio, rimettersi in gioco, dall'inizio, è davvero difficile, e comunque qualsiasi cosa si faccia, la si deve fare con il tempo contanto, dettato dagli orari e attività del piccolo,senza poter dedicare la necessaria concentrazione alle cose sulle quali ci si vorrebbe impegnare, che sia ricerca di un lavoro, studio, aggiornamento, imparare qualcosa di nuovo, lavoro autonomo....
Vi assicuro non mi riconosco più: una volta ero capace di concentrarmi e fare molte cose in poco tempo, ora capita spesso che passino ore e mi sembra, quando c'è lui intorno, di non combinare nulla, se non il minimo indispensabile perchè le cose funzionino in casa.
Ad ogni modo mancano pochi mesi all'ingresso alla materna. In Giappone l'anno scolastico inizia ad aprile, e quindi in teoria tra due mesi Dolcefolletto potrebbe entrare iniziare. Tuttavia, siccome non avrà ancora compiuto i 3 anni, la direttrice mi dice che dovrebbe aspettare fino a giugno, ma non è ancora sicuro.
C'è un altro ma, però: è vero, comincerà la materna, ma in Giappone l'orario, che varia da scuola a scuola, non è in generale molto lungo. Infatti inzia alle 8.30 la mattina e finisce dopo pranzo alle13.30.  Ci sarà lo Scuolabus che verrà a prendere mio figlio a casa la mattina intorno alle 8.00 e lo riporterà indietro alle 14.00 circa, quindi non è male, non ci sarà bisogno di andare a portarlo e prenderlo.
Le donne giapponesi che lavorano, tendono a mandare i propri figli al nido anche fino ai 6 sei anni, proprio perchè le materne non offrono un servizio diciamo, a "tempo prolungato". Ma a me non sembra una cosa buona per l'educazione dei bambini. Io ho pensato di usufruire del nido per le eventualità che non potranno essere coperte dall'orario della materna. Questo, dato che qui la figura della baby-sitter praticamente non esiste e tutti fanno affidamento sulle strutture, molte delle quali sono sempre aperte, 24h su 24.