domenica 17 maggio 2015

Numeri, conti, addizioni, e ancora numeri, numeri e numeri

Bene, alla sua bellissima e tenera età di 4 anni e 9 mesi, il mio piccolo angioletto, mostra uno spiccato interesse per cose che ovviamente, non hanno a che vedere con, in ordine di preferenza mammesca:
- musica
- ballo
- disegno
- sport
ma piuttosto con retaggi che provengono dai miei ricordi di infanzia, quando discorsi intorno a materie scientifiche, e in particolare la matematica, irroravano i racconti dei vecchi tempi d'oro di mio padre.... insomma, sto parlando della Matematica.
Il mio pargolo mostra particolare passione, davvero!, per qualsiasi cosa che ha a che fare con i numeri, conti, serie e gruppi. A due anni era capace di fare file lunghissime con oggetti dello stesso tipo (videocassette, lettere dell'alfabeto, carte....), mettere in ordine, in fila, meticolosamente.
A due anni sapeva leggere i numeri e contare fino a 20 in tre lingue. A tre comincia a scrivere i numeri. Il tutto sempre condito dal voler contare da 1 fino a 100. A volte mi chiedeva di scrivere tutti i numeri da 1 a 100 e poi fino a 200 e poi...anche fino a 300!
Recentemente, comincia a provare interesse per le addizioni. Da circa un mese, ho scoperto questa sua passione. Una sera, per caso, prima di dormire, comincia ad interrogarmi: "Mamma, quanto fa 2 più 3? e 10 più 7, e 100 più 5 e così via dicendo. Vedendo che sapeva le risposte ho cominciato a fargli io le domande e mi accorgo che lui rispondeva con una certa naturalezza, ma soprattutto, si divertiva. Si, per lui fare i conti alle undici di sera a letto accanto a me, sembrava la cosa più divertente del mondo.
E cosi da allora ogni giorno ci facciamo qualche addizione, scoprendo che ha capito, e non so come, anche se lo immagino (benedetti giochi con l'Ipad), che ha capito lo 0, che può risolvere anche conti del tipo 1 più 100 più 1. E come se non bastasse, io ci condisco pure il mix di lingue. Dal momento che lui ormai parla quasi solo in giapponese, gli chiedo di tradurre i numeri in italiano e qualche volte gli scappa pure di dirli in inglese. E questi esercizi ci divertiamo a farli la sera, prima della nanna.
Non sarà un po' troppo? Ma lui si diverte.....

mercoledì 8 aprile 2015

Un anno di...... Riflessione

Rieccomi qui! E' passato un anno, volato e io non ho piu' scritto. La fase terapeutica della scrittura ha subito un arresto. Tante le cose da fare, da organizzare e poca voglia di confidarsi attraverso la tastiera. Un anno di cambiamento, per me. Difficile, ma dove ho capito cose importanti.
Ho capito meglio chi sono io, chi e' mio figlio e questo per ora mi basta. Mi basta per riuscire a mettere dei paletti. In questo periodo ne ho messi tanti di paletti. Ho imparato a stabilire delle priorita' , le mie priorita'. Che poi sono le mie e quelle del piccolo ometto. E per ora bastano. Ho imparato a dire di no, a fare l'indispensabile, a trascurare qualcosa, spesso, molte cose, ma a riprendermi i miei spazi, a pretenderlo, soprattutto da lui. Ho imparato che le mie difficolta' sono le difficolta' di tutte le mamme, anche delle perfettine mamme giapponesi. Che non ho voglia di ritrovi tra mamme dove si parla solo dell'asilo e di ....mio figlio fa cosi, .... Mia figlia cosi e cosi....... Ma che a volte sono molto istruttivi.
Ho imparato a farmi di piu' gli affari miei, a ritagliarmi i miei spazi e godere di essi. Ho ripreso a leggere con regolarita', ho cominciato a fare lavoretti, piccoli, di fai da te e a divertirmi a cercare oggetti da trasformare. A stare piu' a casa e a starci bene, ora, anche con il piccolo ometto. Ho imparato a fare programmi settimanali si, ma a gestire il tempo e l'agenda giorno per giorno. Pensando all'oggi, al massimo alla settimana, e per la prossima......beh ci risentiamo tra qualche giorno e non te la prendere per questo. Ho imparato a non avere piu' pazienza, ad arrabbiarmi se necessario, e chissenefrega se ....hai un brutto carattere.......lo so, e scusate anche per questo. Punto.
Ma riprendero' a scrivere e a prendere appunti su questa vita da mamma.

lunedì 7 aprile 2014

Piccolo idolo

Questa settimana inizia il nuovo anno scolastico. Il nostro piccolo ometto ora e' tra i "medi".
Il primo anno e' andato molto bene tanto che tutti siamo e sono entusiasti. Le maestre adorano Dolcefolletto e lui adora loro, in particolare le due maestre che lo hanno seguito nella sua classe. Non parliamo poi dei compagni. Da quando è entrato all'asilo l'anno scorso in estate, tutti lo hanno battezzato come l'idolo dell'intero asilo. E' il preferito delle bambine, infatti è circondato sempre da un gruppetto di amichette che lo coccolano, lo viziano: lo imboccano durante il pranzo, gli portano le scarpe e la borsa quando e' ora di tornare e, soprattuto gli fanno tante coccole che lui ricambia.
E' molto affettuoso e questo piace alle femminucce, che forse non sono abituate ad avere tante attenzioni da altri maschietti. Dolcefolletto, d'altronde ha sangue latino e non lo nasconde!
Riesce sempre ad accaparrarsi le attenzioni di qualche ragazzina ovunque vada. Al parco spesso se vede delle ragazzine che gli sorridono, gli va incontro, inizia a parlare con loro e se vede che gli danno corda, e' finita. Le prende per mano, dice "giochiamo insieme?" E se le porta di corsa a giocare dove vuole lui. Se sta mangiando qualcosa lo condivide con loro e così tutti rimangono dolcemente sorpresi dalla sua simpatia.
Io non posso fare altro che osservare e cercare di non turbare o frenare questo suo entusiasmo e voglia di compagnia. Sono anche io molto stupita di vedere questa sua capacità catalizzatrice all'opera. Riesce sempre a coinvolgere qualcuno ovunque si vada. Un sorriso, una parola, una pop corn offerto.

sabato 22 marzo 2014

Energia a mille

E' incredibile quanta energia abbiano questi bambini. A volte mi paralizzo nell'osservare il mio bimbo impegnato nelle sue mille attività'. "Mamma facciamo questo, facciamo quello.....mamma fai così.....no, fai così......." La sua inesauribile energia vorrebbe arrivare e contagiare anche me, nei suoi interminabili giochi di fantasia o di emulazione. Non sempre ci riesce, io provo a stargli dietro ma poi ad un certo punto cedo, mi siedo in disparte e lo osservo, pensando "ma come fai ad avere tutta questa voglia di fare, questa energia, come fai a non stare mai fermo?"
I bambini sono in continua attività, non stanno fermi a pensare se non per dei brevi attimi prima di agire e buttarsi in una altra attività'. Hanno una energia inesauribile, una capacita' mnemonica invidiabile, capacita' di occupare continuamente il tempo in giochi di vario tipo, smania di esprimere la propria volontà e personalità' fino a livelli che noi abbiamo ormai dimenticato da troppo tempo. Se noi adulti potessimo avere anche solo la meta' dell'energia, dell'entusiasmo, della voglia di fare, della prontezza di azione, della voglia di comunicare e inventare che hanno i bambini, come sarebbe questo mondo? Sarebbe senza dubbio più colorato, più variegato, più rumoroso, più gioioso.
Sarebbe proprio un altro mondo.

venerdì 6 dicembre 2013

Il mio principe

Lui è il mio principe, e lui lo sa. Così dissi a una amica, anche lei mamma di un maschietto treenne, e non mi sbagliavo.
Una sera a cena, lui ha voluto che lo aiutassi a mangiare, e così è finita che si è fatto imboccare.
Nel piatto c'erano il riso a pezzettini di carne.
"Ciccina....gohan (riso).......ciccina.........gohan......" Gli propongo due volte il riso...."ciccina!.... " e poi "gohan......ciccina.....gohan..." E via così, ad ogni boccone mi diceva cosa voleva come prossimo.
Ad un certo punto, stufa di questo atteggiamento, gli dico "guarda che la mamma non e' mica la tua serva!!" E lui, un po' sorpreso ma con aria tranquilla "Perché?"

Quando i bambini vengono fuori con queste espressioni, non si può che sorridere e arrendersi alla loro innocenza e spontaneità.

lunedì 11 novembre 2013

A noi la geometria.....piace!!!

raggrupparli e dipsorli in ordine cosi.............




un cerchio, un quadrato, un triangolo


Senza parole

Ieri sera è successo un fatto che mi ha colpito tantissimo. Stavamo preparandoci per la nanna, quando mio marito e la sua famiglia si riuniscono nella sala accanto per discutere di cose di lavoro. Il tema non era leggero ed io, che non mi aspettavo una riunione in tarda serata, sono rimasta colpita e ho iniziato a preoccuparmi un pochino. Dovendo tenere a bada il mio piccolo treenne che non andrebbe mai a nanna, ho iniziato a giocare con lui facendo finta di nulla, cercando di nascondere le mie emozioni. Lui si è concentrato molto nel gioco, con un fare molto attivo che mi ha fatto capire che qualcosa aveva captato. Finchè ad un certo punto mi chiede di fare una cosa, tagliare un albero di Natale disegnato su un foglio, salvo poi dirmi che non dovevo tagliarlo cosi e si mette a piangere. Ha pianto molto, sembrava un pianto liberatorio e io ho capito che stava sfogando la tensione che aveva captato in aria. Allora io non potevo fare finta di nulla e gli ho chiesto:

"Sei preoccupato?"
"Si...."
"Perchè ojiijan (il nonno) e il papà sono di là a parlare?"
"No"
"Perchè allora?.....Perchè la mamma è preoccupata?"
"Si!"e piange "Mamma solo, mamma solo!"

Il suo linguaggio non è ancora affinato, e quindi quel "Mamma solo" poteva essere un "solo la mamma è preoccupata" oppure "sono preoccupato solo per la mamma". Propendo per la seconda, e pensandoci la cosa mi impressiona molto, non solo per la sensibilità che dimostra, ma soprattutto perchè ho capito che in qualche modo lui si sente investito di un qualche bisogno o necessità di proteggere me. Non è una cosa nuova questa, ho già sentito altre amiche che hanno figli maschi osservare questo fatto, cioè quanto i loro cuccioli sentano la sofferenza delle madri e a loro modo cerchino di proteggerle. Non so se questo succeda anche con le figlie femmine, ma probabilmente si. In ogni caso credo questo succeda quando tra madre e bambino si instaura un legame molto forte, e capisci che il lagame simbiotico tra di essi non si limita ai primissimi mesi di vita del cucciolo, ma continua ben oltre.